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Introduzione
Il titolo di questi esercizi è il Vangelo della misericordia o se volete il mistero o il segreto della misericordia. Si tratta di considerare la grazia della misericordia, non la virtù della misericordia: la misericordia in quanto cuore della rivelazione evangelica.
Il percorso che proporrò cercherà di rispondere a queste tre domande:
1. Gesù che cosa ci ha rivelato? Dobbiamo aprire i ‘canali’ interiori del cuore per cogliere la portata della sua rivelazione…
2. Perché facciamo resistenza a questa rivelazione di Gesù e ne siamo così poco convinti?
3. Come si fa a lasciar operare lo Spirito Santo nel cuore?
Lasciamo in disparte le preoccupazioni di ogni giorno, la ‘cronaca’ delle nostre giornate con i suoi alti e bassi emotivi, e concentriamoci sul movimento di fondo del nostro cuore. È vero, nessuno di noi può lasciare da parte le sue preoccupazioni; però possiamo lasciare la cronaca delle nostre situazioni personali e imparare a cogliere la vera posta in gioco per il nostro cuore: di che cosa vive il mio cuore?
Il titolo di questi esercizi è il Vangelo della misericordia o se volete il mistero o il segreto della misericordia. Si tratta di considerare la grazia della misericordia, non la virtù della misericordia: la misericordia in quanto cuore della rivelazione evangelica.
Il percorso che proporrò cercherà di rispondere a queste tre domande:
1. Gesù che cosa ci ha rivelato? Dobbiamo aprire i ‘canali’ interiori del cuore per cogliere la portata della sua rivelazione…
2. Perché facciamo resistenza a questa rivelazione di Gesù e ne siamo così poco convinti?
3. Come si fa a lasciar operare lo Spirito Santo nel cuore?
Lasciamo in disparte le preoccupazioni di ogni giorno, la ‘cronaca’ delle nostre giornate con i suoi alti e bassi emotivi, e concentriamoci sul movimento di fondo del nostro cuore. È vero, nessuno di noi può lasciare da parte le sue preoccupazioni; però possiamo lasciare la cronaca delle nostre situazioni personali e imparare a cogliere la vera posta in gioco per il nostro cuore: di che cosa vive il mio cuore?
MEDITAZIONI
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sintesi_esercizi_capiago-luglio2016.docx | |
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18 luglio 2016 - mattino

meditazionemattina18luglio2016.mp3 | |
File Size: | 19037 kb |
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18 luglio 2016 - pomeriggio

meditazionepomeriggio18luglio.mp3 | |
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19 luglio 2016 - mattino

meditazionemattina19luglio2016.mp3 | |
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19 luglio 2016 - pomeriggio
- La singolarità del Cristianesimo: Gv 1,17: "La Grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo". "Vennero", cioè si manifestò compiendosi!
- 8'. Due termini spia: il primo è in Luca 22,37: "Fu annoverato fra gli empi" e allude direttamente alla morte in croce. Qual è l'aspetto di rivelazione della morte in croce di Gesù?
- 16'. Il secondo termine: il calice (al Getsemani, in Matteo 20,23 e Marco 10,38) che comporta sia volontà che obbedienza.
- 32'. Gv 14,30. "Il principe del mondo: in me non ha nulla". Gesù non trattiene nulla che appartenga al potere del diavolo, mentre noi paghiamo continuamente dazio al diavolo.
- 43'. Non chi cerca di imitare Gesù, ma "chi mangia me...". Più le due vite sono unite e più faremo ciò che ha fatto Lui.
- 8'. Due termini spia: il primo è in Luca 22,37: "Fu annoverato fra gli empi" e allude direttamente alla morte in croce. Qual è l'aspetto di rivelazione della morte in croce di Gesù?
- 16'. Il secondo termine: il calice (al Getsemani, in Matteo 20,23 e Marco 10,38) che comporta sia volontà che obbedienza.
- 32'. Gv 14,30. "Il principe del mondo: in me non ha nulla". Gesù non trattiene nulla che appartenga al potere del diavolo, mentre noi paghiamo continuamente dazio al diavolo.
- 43'. Non chi cerca di imitare Gesù, ma "chi mangia me...". Più le due vite sono unite e più faremo ciò che ha fatto Lui.

meditazionepomeriggio19luglio2016.mp3 | |
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20 luglio 2016 - mattino
- Il Getsemani come momento più angoscioso e di maggior solitudine di Gesù (unica occasione in cui Gesù lamenta qualcosa). Bisogna entrare nella preghiera di quel momento.
- 6'. Il termine Abbà è usato da Gesù solo al Getsemani. Esprime l'intimità della figliolanza divina e questa è sottolineata perché condivisa da entrambi (Padre e Figlio) a favore nostro. Abbà viene prima della sofferenza!
- 14'. Anche Apocalisse 13,8 "l'Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo" indica che il sacrificio è in funzione del desiderio (del Padre e del Figlio) di comunione con noi. E' in questo sacrificio che è creato il mondo (compreso Adamo).
- 20'. Per cogliere il dramma di Gesù la tradizione ha utilizzato gli esempi di Abramo, Mosè e Geremia.
- 32'. Tutto l'accento è posto non sulla sofferenza (il costo dell'espiazione), ma sull'ignominia e quest'ultima sottolinea la rinuncia a se stessi.
- 36'. Iacopone da Todi.
- 6'. Il termine Abbà è usato da Gesù solo al Getsemani. Esprime l'intimità della figliolanza divina e questa è sottolineata perché condivisa da entrambi (Padre e Figlio) a favore nostro. Abbà viene prima della sofferenza!
- 14'. Anche Apocalisse 13,8 "l'Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo" indica che il sacrificio è in funzione del desiderio (del Padre e del Figlio) di comunione con noi. E' in questo sacrificio che è creato il mondo (compreso Adamo).
- 20'. Per cogliere il dramma di Gesù la tradizione ha utilizzato gli esempi di Abramo, Mosè e Geremia.
- 32'. Tutto l'accento è posto non sulla sofferenza (il costo dell'espiazione), ma sull'ignominia e quest'ultima sottolinea la rinuncia a se stessi.
- 36'. Iacopone da Todi.

meditazionemattina20luglio2016.mp3 | |
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20 luglio 2016 - pomeriggio
- Le nostre difficoltà nel cogliere il mistero della Persona di Gesù e la Sua rivelazione: (a) il Vangelo è così radicale che ci fa paura (la diffidenza); (b) la resistenza alla via dell'abbassamento.
- 7'. Ad esempio: non riusciamo ad accettare Luca 9,23 ("se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua"), perché non siamo capaci di partire dalla realtà positiva data per affrontare il negativo; noi vorremmo prima togliere il negativo, ma ciò è illusorio.
- 14'. Gv 6,51 "Io sono il pane vivo disceso dal cielo" nell'ottica del superamento delle difficoltà.
- 32'. L'alleanza dipende dall'iniziativa di Dio (non dall'esserne degni): è offerta, memoriale perenne e noi siamo chiamati a diventare memoria viva di Gesù.
- 38'. L'eucarestia, cui si risponde 'Amen'.
- 7'. Ad esempio: non riusciamo ad accettare Luca 9,23 ("se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua"), perché non siamo capaci di partire dalla realtà positiva data per affrontare il negativo; noi vorremmo prima togliere il negativo, ma ciò è illusorio.
- 14'. Gv 6,51 "Io sono il pane vivo disceso dal cielo" nell'ottica del superamento delle difficoltà.
- 32'. L'alleanza dipende dall'iniziativa di Dio (non dall'esserne degni): è offerta, memoriale perenne e noi siamo chiamati a diventare memoria viva di Gesù.
- 38'. L'eucarestia, cui si risponde 'Amen'.

meditazionepomeriggio20luglio2016.mp3 | |
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21 luglio 2016 - mattino
- Le difficoltà della radicalità e dell'abbassamento. Primo testo: Gv 14,22: la domanda a Gesù è "perché una volta che realizzi il disegno nessuno se ne accorge?". La risposta: Gv 14,23 "Se uno mi ama..." E' la modalità divina della realizzazione messianica. Perché il Regno non s'impone e bisogna sempre accoglierlo? Ed è vincolato ad amare Gesù?
- 7'. Supponiamo che Gesù accetti i consigli del diavolo... l'amore va accolto e va accolto in libertà! La pratica dei comandamenti non è l'esecuzione dei comandamenti ma la partecipazione dell'intimità di vita tra padre e figlio: il frutto.
- 16'. Il diavolo, il peccato (che una volta riconosciuto diventa trampolino di lancio) e il suo veleno.
- 29'. Secondo testo: Mt 13,24-30: Perché Dio lascia spazio al male? Domanda sia filosofica che personale (perché non riusciamo mai a fare un'azione completamente santa? E ci stupiamo se uno ci pesta i piedi?). Risposta: con tale modo di agire (Sap 12) hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che dopo il peccato concedi il pentimento.
- 42'. Far valere l'umanità dove si manifesta il contrario.
- 7'. Supponiamo che Gesù accetti i consigli del diavolo... l'amore va accolto e va accolto in libertà! La pratica dei comandamenti non è l'esecuzione dei comandamenti ma la partecipazione dell'intimità di vita tra padre e figlio: il frutto.
- 16'. Il diavolo, il peccato (che una volta riconosciuto diventa trampolino di lancio) e il suo veleno.
- 29'. Secondo testo: Mt 13,24-30: Perché Dio lascia spazio al male? Domanda sia filosofica che personale (perché non riusciamo mai a fare un'azione completamente santa? E ci stupiamo se uno ci pesta i piedi?). Risposta: con tale modo di agire (Sap 12) hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che dopo il peccato concedi il pentimento.
- 42'. Far valere l'umanità dove si manifesta il contrario.

meditazionemattina21luglio2016.mp3 | |
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21 luglio 2016 - pomeriggio
- L'invio dello Spirito Santo consente di affrontare le difficoltà della radicalità e dell'abbassamento. Salmi 8 e 144: "che cosa è l'uomo perché ti sia a lui fatto conoscere?".
- 2'. Essere oggetto di amore non è ancora soddisfacente, noi vogliamo essere soggetti di relazione! Dunque il dono dello Spirito Santo è nella logica della conoscenza di Dio (Atti 13,46 espressivo della resistenza di tutti noi).
- 11'. L'idea meschina su Dio: la parabola dei vignaioli omicidi.
- 15'. Mt 5: la logica è quella della sovrabbondanza, dell'eccedenza (non della reciprocità) perché corrisponde alla nostra struttura. Tre passaggi: (a) fate del bene (avverbio) a coloro che vi odiano, cioè agite in modo che risplenda il bene; (b) benedite coloro che vi maledicono, cioè portate in pace la maledizione che viene dagli uomini; (c) pregate per coloro che vi trattano male, cioè resistete alla tristezza che vi invade quando siete calunniati.
- 31'. Non essere tristi quando gli altri ci opprimono sembra fuori dalla nostra portata, ma ciò è perché non ci riteniamo degni dei misteri di Dio (At 13,46). Il dono dello Spirito Santo è relativo a questa logica.
- 37'. Disprezzare se stessi e autostima nella tradizione antica.
- 2'. Essere oggetto di amore non è ancora soddisfacente, noi vogliamo essere soggetti di relazione! Dunque il dono dello Spirito Santo è nella logica della conoscenza di Dio (Atti 13,46 espressivo della resistenza di tutti noi).
- 11'. L'idea meschina su Dio: la parabola dei vignaioli omicidi.
- 15'. Mt 5: la logica è quella della sovrabbondanza, dell'eccedenza (non della reciprocità) perché corrisponde alla nostra struttura. Tre passaggi: (a) fate del bene (avverbio) a coloro che vi odiano, cioè agite in modo che risplenda il bene; (b) benedite coloro che vi maledicono, cioè portate in pace la maledizione che viene dagli uomini; (c) pregate per coloro che vi trattano male, cioè resistete alla tristezza che vi invade quando siete calunniati.
- 31'. Non essere tristi quando gli altri ci opprimono sembra fuori dalla nostra portata, ma ciò è perché non ci riteniamo degni dei misteri di Dio (At 13,46). Il dono dello Spirito Santo è relativo a questa logica.
- 37'. Disprezzare se stessi e autostima nella tradizione antica.

meditazionepomeriggio21luglio2016.mp3 | |
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22 luglio 2016 - mattino
- Il contenuto della promessa (il dono dello Spirito Santo, la sua azione): Gv 14,26; Gv 16,13. I testi evangelici sono molto più precisi di quanto siamo portati ad immaginare e in questa precisione è descritta la dinamica dei nostri cuori quando accolgono la parola di Dio.
- 4'. Guidare "nella" verità: non moto a luogo, ma stato in luogo, cioè aprire ogni evento alla Sua azione. L'azione dello Spirito Santo è tesa a far sì che nessun evento ci impedisca l'esperienza dell'amore di Dio.
- 9'. "Non parlerà da se stesso": lo Spirito Santo è colui che ha ascoltato il colloquio tra il Padre e il Figlio a riguardo della nostra salvezza. Dunque ci abilita a pescare dentro questo colloquio d'amore (fa memoria).
- 19'. Il campo specifico dello Spirito sono le relazioni: il significato di "uomo carnale" e "uomo spirituale".
- 29'. Lingue e fuoco a Pentecoste.
- 36'. Osservare i difetti altrui per trarne vantaggio: la docilità allo Spirito.
- 4'. Guidare "nella" verità: non moto a luogo, ma stato in luogo, cioè aprire ogni evento alla Sua azione. L'azione dello Spirito Santo è tesa a far sì che nessun evento ci impedisca l'esperienza dell'amore di Dio.
- 9'. "Non parlerà da se stesso": lo Spirito Santo è colui che ha ascoltato il colloquio tra il Padre e il Figlio a riguardo della nostra salvezza. Dunque ci abilita a pescare dentro questo colloquio d'amore (fa memoria).
- 19'. Il campo specifico dello Spirito sono le relazioni: il significato di "uomo carnale" e "uomo spirituale".
- 29'. Lingue e fuoco a Pentecoste.
- 36'. Osservare i difetti altrui per trarne vantaggio: la docilità allo Spirito.

meditazionemattina22luglio2016.mp3 | |
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22 luglio 2016 - pomeriggio
- Rm 5,5; Rm 8,11. Se ci si lascia guidare dallo Spirito Santo la fede in Gesù ha questo effetto caratteristico: ritrovare la libertà della dignità dei figli di Dio, senza più pagare dazio al diavolo.
- 4'. Tre verbi: guidare, insegnare, ricordare dello Spirito Santo.
- 24'. Gv 14,2-3: "vado a prepararvi un posto. Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi". Qui siamo al cuore del seguire Gesù: trovarsi dove è Lui. Tutta la dinamica della storia di Gesù è passare dallo stare con Lui a rimanere in Lui. L'immagine più significativa è quella della vite e dei tralci.
- 44'. Noi nelle vite dei santi vediamo l'effetto, lo scopo raggiunto, non ciò che precede (il costo). Esempio della Madonna e di san Francesco.
- 4'. Tre verbi: guidare, insegnare, ricordare dello Spirito Santo.
- 24'. Gv 14,2-3: "vado a prepararvi un posto. Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi". Qui siamo al cuore del seguire Gesù: trovarsi dove è Lui. Tutta la dinamica della storia di Gesù è passare dallo stare con Lui a rimanere in Lui. L'immagine più significativa è quella della vite e dei tralci.
- 44'. Noi nelle vite dei santi vediamo l'effetto, lo scopo raggiunto, non ciò che precede (il costo). Esempio della Madonna e di san Francesco.

meditazionepomeriggio22luglio2016.mp3 | |
File Size: | 22646 kb |
File Type: | mp3 |
23 luglio 2016 - mattino
- Mc 12,38-44. Letteralmente: dalla sua mancanza gettò tutto quanto aveva, tutta la sua vita. Tutti i comandamenti hanno il valore di farci prendere da ciò che ci manca. Dio non chiede né poco, né tanto, né tutto, ma chiede ciò che non abbiamo affinché possiamo averlo anche noi.
- 11'. Lc 18,9-14. Nella liturgia si abbina a Siracide 35,12-18 che tratta delle offerte al tempio e mette in guardia dal presentare vittime ingiuste, commentando che per Dio non c'è preferenza di persone. Il fariseo non dice cose false, solo interpreta la giustizia come una gloria da esibire davanti a Dio e ciò fa sì che la vittima sia ingiusta, ma soprattutto la sua preghiera non ha profondità (pur nel bene), rimarca la separazione dal fratello (secondo la legge) e celebra l'uomo, non Dio.
- 23'. Chi è profondamente consapevole del suo peccato e chiede perdono a Dio (pubblicano) non ha bisogno di smarcarsi dagli altri e non avverte nemmeno che qualcuno sia in difetto verso di lui. E' esattamente la caratteristica che ci manca sempre. Noi non ci sentiamo mai peccatori, lo proclamiamo e basta. Quindi non possiamo gustare la verità dell'amore di Dio per noi.
- 30'. Più un uomo si loda più è piccola l'immagine di Dio che coltiva; più un uomo ha bisogno di gloria umana meno crede al dono di Dio per sé; più uno si distingue e separa dagli altri meno conosce la dolcezza che viene dalla salvezza di Dio.
- 11'. Lc 18,9-14. Nella liturgia si abbina a Siracide 35,12-18 che tratta delle offerte al tempio e mette in guardia dal presentare vittime ingiuste, commentando che per Dio non c'è preferenza di persone. Il fariseo non dice cose false, solo interpreta la giustizia come una gloria da esibire davanti a Dio e ciò fa sì che la vittima sia ingiusta, ma soprattutto la sua preghiera non ha profondità (pur nel bene), rimarca la separazione dal fratello (secondo la legge) e celebra l'uomo, non Dio.
- 23'. Chi è profondamente consapevole del suo peccato e chiede perdono a Dio (pubblicano) non ha bisogno di smarcarsi dagli altri e non avverte nemmeno che qualcuno sia in difetto verso di lui. E' esattamente la caratteristica che ci manca sempre. Noi non ci sentiamo mai peccatori, lo proclamiamo e basta. Quindi non possiamo gustare la verità dell'amore di Dio per noi.
- 30'. Più un uomo si loda più è piccola l'immagine di Dio che coltiva; più un uomo ha bisogno di gloria umana meno crede al dono di Dio per sé; più uno si distingue e separa dagli altri meno conosce la dolcezza che viene dalla salvezza di Dio.

meditazionemattina23luglio2016.mp3 | |
File Size: | 16120 kb |
File Type: | mp3 |
LODI18 luglio 2016
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19 luglio 2016
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20 luglio 2016
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22 luglio 2016
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23 luglio 2016
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OMELIE19 luglio 2016
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20 luglio 2016
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