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PROMESSA-DONO DELLA VITA ETERNA.
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Foto della fucilazione di p. Francisco Vera durante la persecuzione dei cristeros messicani alla fine degli anni '20.
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LECTIOPrima lectio
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Seconda lectio
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Terza lectio
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Quarta lectio
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8 luglio 2016
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OMELIEOmelia 6 giugno 2016
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Omelia 7 giugno 2016
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Omelia 8 giugno 2016
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Omelia 9 giugno 2016
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Omelia 10 giugno 2016
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Omelia 11 giugno 2016
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MEDITAZIONI
(a sinistra, ciascun file è sezionato ai minuti in cui vengono trattati i vari temi)
6 giugno 2016 - mattino- 2Tm 4,7. La dimensione del custodire la fede (tempo e spazio).
- 10'. Gv 6,67, "pane vivo disceso dal cielo": di quello che io desidero tu possiedi la chiave; della meta del mio anelito tu mi mostri la strada; della meta noi sappiamo già che non possiamo trovare riposo in qualcosa, ma in qualcuno; di quello che porto dentro riconosco che tu sai dare il nome giusto; se io voglio la felicità è per avere la vita! - 25'. Quello che io cerco lo trovo in me, ma non partendo da me. - 28'. Il significato di "pane vivo disceso dal cielo". - 36'. Vivere la fede in Lui ritrovandoci nello stesso movimento. |
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6 giugno 2016 - pomeriggio- 1Cor 11,26.
- 10'. "Per riunire i figli di Dio dispersi". - 17'. Il significato di "finché Egli venga". - 24'. Il significato di "li amò sino alla fine". - 34'. Figlio-servo-agnello: la loro somma fa la rivelazione di Gesù; il cuore è fatto per questa rivelazione, ma noi non ci crediamo. |
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7 giugno 2016 - mattino- Fare memoria e diventare memoria vivente di Gesù vuol dire avere lo Spirito di Gesù.
- 7'. "Terribili sono le tue opere" (Salmo 65); Gv 1,29-34 "Ecce agnus Dei". - 30'. Figlio-servo-agnello (Salmo 39). - 35'. A cosa è finalizzato tutto il lavorìo interiore. |
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7 giugno 2016 - pomeriggio- L'umanità di Gesù corrisponde al volere di amore di Dio per gli uomini, pertanto tutto si gioca in essa. La rivelazione di Giovanni il Battista: è come se dicesse "adesso vi rivelo il segreto di Dio".
- 5'. Chi tocca l'uomo tocca Dio e viceversa: corrispondenza tipica soltanto del Cristianesimo. - 14'. La nostra umanità è strutturata secondo i concetti correlati di servo-agnello-figlio (domanda di Giuda Taddeo). - 29'. Il nostro modo di pregare. La fede di chi ci ha preceduto, di chi ci accompagna e di chi verrà dopo. - 35'. Significato del "vengo a fare la Tua volontà". Allude più all'intimità che al costo. |
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8 giugno 2016 - mattino- Le azioni dello Spirito Santo: guida, insegna, ricorda (Gv 14).
- 3'. Lo Spirito guida: fa scaturire il principio di libertà del Figlio che non è più asservito a nulla se non all'amore. - 10'. Imparare a cogliere l'amore di Dio per tutti e in quei tutti ci sono anch'io. - 22'. I Padri dicevano: se voi non riconoscete il percorso che il male fa per entrare in voi, non lo vincerete mai; se vi rendete conto della strada che fa quando lo osservate lo bloccate! È lo Spirito di Gesù che guida. - 25'. Lo Spirito insegna: non semplicemente istruisce, ma fa scaturire la vita dalla parola che viene accolta nel cuore come insegnamento (Gv 7, 37-39). |
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8 giugno 2016 - pomeriggio- Lo Spirito ricorda (è il punto centrale): ogni parola che dice Gesù non allude semplicemente ad un contenuto, ma ad un 'colloquio' che ha già avuto con il Padre ("ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi"). Lo Spirito presiede al colloquio del Padre e del Figlio. Dio in se stesso parla della redenzione.
- 5'. Tabor (anche Mosè ed Elia vengono istruiti). - 12'. Icona della Trinità di Rublev (portare l'uomo dentro la comunione di Dio). - 16'. Il male non fa che assordarci e non farci sentire più il contenuto e il tono del colloquio. - 20'. Pentecoste (lingue e fuoco). - 28'. "Vi guiderà nella verità". La verità è lo splendore dell'amore di Dio per noi. |
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9 giugno 2016 - mattino- La fede ha come orizzonte il martirio.
- 3'. Getsemani-Calvario-Deserto: il collegamento consente di guardare alla sostanza del vissuto divino di Gesù nella Sua dimensione umana (che poi passa a noi tramite lo Spirito Santo). Abbà (nel Getsemani); lamentela (nel Getsemani); morire in croce (Calvario). - 16'. Le rappresentazioni di Gesù morente sulla croce nell'epoca moderna (simbolo della tragedia che vive l'uomo): il Vangelo descrive altro! - 21'. Tristezza, angoscia, disperazione non sono debolezze della carne, ma momenti della vita con Dio. - 24'. Le tentazioni di Gesù. - 29'. Nella vita non si può accettare alcun martirio se la visione di fondo è negativa, ma solo se è positiva. |
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9 giugno 2016 - pomeriggio- Due termini "spia" della passione di Gesù: Lc 22,37 "deve compiersi in me questa parola della Scrittura" e "fu annoverato fra gli empi". Dt 21,23 (Gal 3,13) "maledetto chi pende dal legno".
- 10'. Bere il calice; tutto ciò che un empio deve bere perché la giustizia di Dio si abbatta su di lui. - 14'. Il dramma della croce è esporsi al male senza dipendere dal male, né separarsi da chi fa il male. In questo Gesù si mostra Dio e non semplicemente uomo. Ogni forma di potere puzza del diavolo; la potenza di Dio è all'opposto. Il nostro cuore è strutturato sulla potenza. - 18'. Due termini chiave della Passione e Morte di Gesù: (a) volontà Mc 14,36; (b) obbedienza Fil 2,8. - 34'. La fede non aiuta a vivere meglio, ma aiuta a vivere nella verità della vita (la sofferenza c'è lo stesso). - 39'. In te ho posto la mia compiacenza ed il riferimento è all'umanità del Figlio. Quindi è per porre anche in noi la compiacenza. |
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10 giugno 2016 - mattino- Gv 14,30-31 "in me non ha nulla" invece di "contro di me non ha nulla". Capito questo si capisce il perché della tentazione; qual è la forza del diavolo e per quale porta possiamo sgusciare via per non subirne l'oppressione.
- 13'. È indispensabile vedere quale sia in noi la radice di ciò che tratteniamo, altrimenti paghiamo continuamente dazio al diavolo. Dovremmo avere "soltanto" la sua parola. - 17'. Il demonio non ha la possibilità di rapire l'amore se non trova nulla di suo nelle corde più segrete. - 27'. Il termine 'paradiso' si trova pronunciato solo sulla croce. Gesù ci dà la possibilità di vivere i suoi sentimenti: quando emette il suo spirito vuol dire che ci dà la possibilità di vivere non secondo i suoi sentimenti, ma i suoi sentimenti. |
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10 giugno 2016 - pomeriggio- Gesù Re della Gloria. Re in quanto libertà sovrana; Gloria in quanto splendore di amore per noi.
- 4'. Mt 27,42-43: è l'unico evangelista che ridescrive come attualizzate le tentazioni (il diavolo dal deserto alla croce). Gesù non può salvare se stesso altrimenti non sarebbe in intimità col Padre; sarebbe la negazione della Trinità, perché avendo assunto la natura umana resta fedele fino in fondo. Se Gesù dovesse dimostrare qualcosa, vorrebbe dire che non è Dio. - 16'. In che senso al Calvario è l'ultima tentazione del diavolo. Il diavolo sa che è Figlio di Dio, ma non sa dentro quale mistero. - 23'. Un'idea meschina di Dio conduce prima o dopo a calpestare gli uomini. - 29'. La solitudine di Gesù è totale non sulla croce (ove c'erano la Madre, Giovanni), ma al Getsemani. È il momento più tragico perché vive l'attesa della Passione in totale solitudine (e così conferma anche la nostra esperienza psicologica); cfr. Blaise Pascal. Se qui è l'unica volta in cui chiama il Padre Abbà è perché è l'unico confidente rimasto. - 35'. Nella dimensione spirituale ci sono afflizione e gioia contemporaneamente: ciò che i Padri chiamavano "charmolipi"; nella nostra psicologia sono solo in successione e non contemporanee. - 43'. Per capire l'angoscia di Gesù nel Getsemani bisogna guardare all'esperienza di Abramo, Mosè e Geremia. |
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11 giugno 2016 - mattino- Il mistero dell'Ascensione. Viviamo nel tempo della Chiesa, tempo in cui la testimonianza ha come orizzonte il martirio (il Signore ha bisogno di testimoni non di avvocati).
- 6'. Il colloquio con Nicodemo: "discese" non indica solo provenienza, ma anche movimento di rivelazione. Gesù è l'unico nel Paradiso ad avere i segni della Passione, della sua sofferenza. Noi non li avremo. - 13'. Gli angeli imparano a conoscere i misteri di Dio guardando i segni della Passione, l'ingresso del corpo ferito di Gesù. Sant'Ambrogio (De vera fide) nel commento al Salmo 23: "davvero non aveva perso nulla ad annientarsi". - 20'. La fraternità non si costruisce dal basso, ma solo dall'alto. - 30'. I discepoli sanno che non vedranno più il Maestro eppure "tornarono a Gerusalemme con grande gioia" e ciò è tipico dell'azione dello Spirito Santo. - 36'. I discepoli sono mandati due a due a predicare perché la pace, la gioia e la libertà devono poter risplendere nel loro rapporto e dunque nella nostra vita. |
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