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12 NOVEMBRE 2016
MEDITAZIONI
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PRIMO GIORNO (seconda parte)
- San Francesco d'Assisi e sant'Efrem al riguardo della sproporzione tra segno e visione nella notte di Natale. Fonti francescane 467-470: umiltà dell'incarnazione e carità della passione, pensieri dominanti in san Francesco (per noi l'opposto). Quando si fa esercizio di memoria allora il segno si spalanca alla visione.
- 10'. Sant'Efrem: espressioni del grande poeta e teologo vissuto mille anni prima di san Francesco. Testo citato: J. Neusner, Un rabbino discute con Gesù.
- 21'. Tito 2,11-14: "E' apparsa la grazia di Dio..." si vuole annunciare che la santità è fioritura di umanità ed è proprio ciò che ha costituito il rifiuto degli ebrei prima e dei musulmani poi. E' tanto scandaloso riconoscere che Dio si fa bambino e altrettanto lo è riconoscere che Dio muore in quel modo lì: sulla croce, calpestato, vilipeso, sfigurato. Accettare che l'umanità sia il luogo della Rivelazione di Dio non è affatto scontato.
- 32'. Distinzione tra appartenenza e proprietà.
- 35'. Si cammina nella via spirituale quando il riferimento principale non è il nostro io, ma Dio. Quando siamo nei guai l'accento è su di noi non su Dio e infatti non ottiene frutto perché si cercano delle cose, non Dio; si cerca la proprietà non l'appartenenza.
- 42'. Dove la sofferenza aumenta non vale richiamarsi alla giustizia, vale richiamarsi alla compassione. La fioritura di umanità non risponde alla giustizia, ma alla misericordia.
- 10'. Sant'Efrem: espressioni del grande poeta e teologo vissuto mille anni prima di san Francesco. Testo citato: J. Neusner, Un rabbino discute con Gesù.
- 21'. Tito 2,11-14: "E' apparsa la grazia di Dio..." si vuole annunciare che la santità è fioritura di umanità ed è proprio ciò che ha costituito il rifiuto degli ebrei prima e dei musulmani poi. E' tanto scandaloso riconoscere che Dio si fa bambino e altrettanto lo è riconoscere che Dio muore in quel modo lì: sulla croce, calpestato, vilipeso, sfigurato. Accettare che l'umanità sia il luogo della Rivelazione di Dio non è affatto scontato.
- 32'. Distinzione tra appartenenza e proprietà.
- 35'. Si cammina nella via spirituale quando il riferimento principale non è il nostro io, ma Dio. Quando siamo nei guai l'accento è su di noi non su Dio e infatti non ottiene frutto perché si cercano delle cose, non Dio; si cerca la proprietà non l'appartenenza.
- 42'. Dove la sofferenza aumenta non vale richiamarsi alla giustizia, vale richiamarsi alla compassione. La fioritura di umanità non risponde alla giustizia, ma alla misericordia.

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LECTIO PRIMO GIORNO

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OMELIA del 12 novembre 2016

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13 NOVEMBRE 2016
MEDITAZIONI
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File Type: | mp3 |
SECONDO GIORNO (seconda parte)
- Prosecuzione dell'analisi del battesimo di Gesù. Gv 14: la voce del Padre che è in Lui. La voce viene prima delle parole. La parola arriva al cuore se veicolata da una voce che si ascolta con piacere.
- 5'. "L'Amato" in Genesi: Isacco e parabola dei vignaioli omicidi. Entrambi i contesti sono assolutamente drammatici.
- 8'. Trinità di Rublev: il colloquio. Dio soffre e se Dio soffre vuol dire che l'amore non ha a che fare col peccato; è che nonostante il peccato o attraverso il peccato l'amore non fa che diventare più splendido.
- 15'. Dentro le parole di Gesù occorre sintonizzarsi - e questo è il ruolo dello Spirito Santo - perché ogni parola pesca esattamente in quel colloquio eterno. Il tempo è perciò espressione della possibilità di cogliere e vivere questo amore.
- 16'. Il cantico del servo di Isaia applicato a Gesù che esce dall'acqua al battesimo: l'amato è presentato tale nella sua figura di servo (così il termine in greco). Le tre figure di Figlio-Servo-Agnello.
- 22'. Il peccato fa dispiacere a Dio, non l'offende. L'amore di Dio che presiede alla creazione ha già inglobato anche il peccato.
- 25'. Miserere (Sal 51).
- 36'. Isaia 62 e ss.: "lo sposo gioisce della sposa" (v. 4).
- 5'. "L'Amato" in Genesi: Isacco e parabola dei vignaioli omicidi. Entrambi i contesti sono assolutamente drammatici.
- 8'. Trinità di Rublev: il colloquio. Dio soffre e se Dio soffre vuol dire che l'amore non ha a che fare col peccato; è che nonostante il peccato o attraverso il peccato l'amore non fa che diventare più splendido.
- 15'. Dentro le parole di Gesù occorre sintonizzarsi - e questo è il ruolo dello Spirito Santo - perché ogni parola pesca esattamente in quel colloquio eterno. Il tempo è perciò espressione della possibilità di cogliere e vivere questo amore.
- 16'. Il cantico del servo di Isaia applicato a Gesù che esce dall'acqua al battesimo: l'amato è presentato tale nella sua figura di servo (così il termine in greco). Le tre figure di Figlio-Servo-Agnello.
- 22'. Il peccato fa dispiacere a Dio, non l'offende. L'amore di Dio che presiede alla creazione ha già inglobato anche il peccato.
- 25'. Miserere (Sal 51).
- 36'. Isaia 62 e ss.: "lo sposo gioisce della sposa" (v. 4).

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LECTIO SECONDO GIORNO

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OMELIA del 13 novembre 2016

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14 NOVEMBRE 2016
MEDITAZIONI
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TERZO GIORNO (seconda parte)
- I padri antichi hanno interpretato l'azione della distribuzione dei pani da parte dei discepoli come compito di spiegare le Scritture: spezzare il pane per i fedeli, che poi è dare il pensiero di Dio: il Suo amore ci è sempre comunicato svincolato da ogni possibile merito. Spiegazione della parabola del banchetto. E' per il fatto che l'ospite mi invita che mi rende grande, non che mi invita perché sono grande e se l'ospite è così grande e tale è l'invito, io non mi posso perdere nel confronto con gli altri commensali. Nello spezzare il pane bisogna far passare "il grande invito di Dio" e il riposo è la conseguenza di questa comunione con l'ospite.
- 11'. Più alto è l'onore che ci è fatto, meno ci perdiamo nel confronto con gli altri. Meno facciamo confronti più viviamo in condivisione.
- 15'. I discepoli non avrebbero potuto esercitare il loro compito senza essere stati in disparte con Gesù, cioè senza aver partecipato del suo segreto.
- 19'. Ultima cena di Leonardo.
- 22'. Pietro e il salto nel suo amore al maestro.
- 30'. Un altro aspetto del riposo che scaturisce dal pane di vita che Gesù ci dà è questo: che Gesù è mite ed umile di cuore (secondo la profezia di Isaia). Il mite ha un'anima stabile e l'umiltà non ha sgabelli. Costui gode del segreto di Dio. Caratteristica dell'umanità di Gesù che una volta accolta dà riposo. Il riposo è una pienezza dinamica che fa vedere la luce del primo giorno della creazione.
- 39'. Esecuzione dei copti cristiani: testimonianza del fratello di due di loro.
- 11'. Più alto è l'onore che ci è fatto, meno ci perdiamo nel confronto con gli altri. Meno facciamo confronti più viviamo in condivisione.
- 15'. I discepoli non avrebbero potuto esercitare il loro compito senza essere stati in disparte con Gesù, cioè senza aver partecipato del suo segreto.
- 19'. Ultima cena di Leonardo.
- 22'. Pietro e il salto nel suo amore al maestro.
- 30'. Un altro aspetto del riposo che scaturisce dal pane di vita che Gesù ci dà è questo: che Gesù è mite ed umile di cuore (secondo la profezia di Isaia). Il mite ha un'anima stabile e l'umiltà non ha sgabelli. Costui gode del segreto di Dio. Caratteristica dell'umanità di Gesù che una volta accolta dà riposo. Il riposo è una pienezza dinamica che fa vedere la luce del primo giorno della creazione.
- 39'. Esecuzione dei copti cristiani: testimonianza del fratello di due di loro.

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LECTIO TERZO GIORNO
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OMELIA del 14 novembre 2016

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15 NOVEMBRE 2016
MEDITAZIONI
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QUARTO GIORNO (seconda parte)
- In Marco Gesù invita a non divulgare il fatto (purificazione del lebbroso), ma nel testo non c'è "il fatto", ma "la parola". In ebraico "parola" significa anche evento. Questo vale anche per i discepoli di Gesù che annunciano non solo parole, ma fatti; devono veicolare una certa potenza.
- 10'. La condizione per l'alleanza è una sola: quella di non nascondere il peccato, mentre i nostri nobili sensi di colpa sono preferiti all'offerta del perdono di Dio a noi. "Dio mi ha perdonato, io non mi perdono" vuol dire che si ha ancora il peccato nascosto, per cui il perdono del Signore arriva, ma non opera.
- 18'. Percepire la compassione di Gesù ha per conseguenza di vincere la nostra paura che è: io sono accolto se sono bello. E' l'opposto perché la fonte di bellezza è Lui. Dunque meno abbiamo paura e più saremo belli a Sua immagine. "Dai fiducia a me... ", ma avviene solo dopo aver preso bastonate.
- 22'. Seguiamo il percorso che fa Pietro nel corso del Vangelo: è anche il nostro!
- 33'. Liberaci dal peccato nascosto. Isacco il Siro: "Quando Dio ti dà una grande rivelazione supplicalo di dartene subito un'altra per non perderti rispetto alla prima".
- 37'. La lamentela di Gesù "non si è trovato nessuno che rendesse gloria a Dio" e cioè "nessuno che dicesse la verità". Dire la verità significa che Dio è dalla mia parte: riconoscere la relazione di alleanza di Dio con me (questa è la verità della vita).
- 42'. Nessuno vuole avere vicino una persona sincera che però non è veritiera; meglio una persona veritiera che però fa fatica a dire le cose.
- 45'. 1Tess 5,18: "in ogni cosa rendete grazie": segnala che il cuore si è aperto a questa alleanza. Quando qualcosa va male domandarsi con coraggio: in che cosa Dio mi sta istruendo?
- 10'. La condizione per l'alleanza è una sola: quella di non nascondere il peccato, mentre i nostri nobili sensi di colpa sono preferiti all'offerta del perdono di Dio a noi. "Dio mi ha perdonato, io non mi perdono" vuol dire che si ha ancora il peccato nascosto, per cui il perdono del Signore arriva, ma non opera.
- 18'. Percepire la compassione di Gesù ha per conseguenza di vincere la nostra paura che è: io sono accolto se sono bello. E' l'opposto perché la fonte di bellezza è Lui. Dunque meno abbiamo paura e più saremo belli a Sua immagine. "Dai fiducia a me... ", ma avviene solo dopo aver preso bastonate.
- 22'. Seguiamo il percorso che fa Pietro nel corso del Vangelo: è anche il nostro!
- 33'. Liberaci dal peccato nascosto. Isacco il Siro: "Quando Dio ti dà una grande rivelazione supplicalo di dartene subito un'altra per non perderti rispetto alla prima".
- 37'. La lamentela di Gesù "non si è trovato nessuno che rendesse gloria a Dio" e cioè "nessuno che dicesse la verità". Dire la verità significa che Dio è dalla mia parte: riconoscere la relazione di alleanza di Dio con me (questa è la verità della vita).
- 42'. Nessuno vuole avere vicino una persona sincera che però non è veritiera; meglio una persona veritiera che però fa fatica a dire le cose.
- 45'. 1Tess 5,18: "in ogni cosa rendete grazie": segnala che il cuore si è aperto a questa alleanza. Quando qualcosa va male domandarsi con coraggio: in che cosa Dio mi sta istruendo?

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LECTIO QUARTO GIORNO

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OMELIA del 15 novembre 2016

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16 NOVEMBRE 2016
MEDITAZIONI
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QUINTO GIORNO (seconda parte)
- L'umanità di Gesù al Getsemani non è toccata dal fascino del diavolo. Volontà (Mc 14,36) e obbedienza (Mt 26,39; Fil 2,8).
- 8'. La modalità della sua morte: la croce.
- 12'. Guai all'uomo che segue Dio per uno scopo ulteriore, altrimenti lo scopo ulteriore sarebbe più grande di Dio. E' per Dio e basta come Gesù è per il Padre.
- 14'. Gv 14,30-31 "Il principe del mondo in me non ha nulla". Il potere è del diavolo, se l'uomo lo vuole deve pagare dazio al diavolo che rivendica la sua proprietà e nel far questo non fa cosa ingiusta (anche se maligna). Gesù non paga minimamente il dazio.
- 24'. Il diavolo non tenta Gesù sulla dimensione mondana, ma come Messia.
- 27'. Mt 27,42-43: le affermazioni sotto la croce. Domanda: "Gesù poteva salvare se stesso?". No, che non poteva.
- 32'. L'insinuazione del diavolo è far cogliere il comandamento di Dio in termini di gelosia di Dio, cioè l'uomo non può desiderare di essere come Dio; mentre l'uomo è creato ad immagine di Dio. Invece Gesù sulla croce sta dalla parte di Dio, non ha lasciato l'intimità col Padre (non ha subìto l'abbandono di Dio).
- 44'. Il buon ladrone quando chiede non domanda di essere liberato e non domandandolo ottiene. Fintantoché non pregheremo come lui il nostro cuore non troverà risposta.
- 46'. Dobbiamo provare a domandarci ad ogni confessione: per questa cosa che dazio pago? E così facendo scopriremo il peccato nascosto.
- 8'. La modalità della sua morte: la croce.
- 12'. Guai all'uomo che segue Dio per uno scopo ulteriore, altrimenti lo scopo ulteriore sarebbe più grande di Dio. E' per Dio e basta come Gesù è per il Padre.
- 14'. Gv 14,30-31 "Il principe del mondo in me non ha nulla". Il potere è del diavolo, se l'uomo lo vuole deve pagare dazio al diavolo che rivendica la sua proprietà e nel far questo non fa cosa ingiusta (anche se maligna). Gesù non paga minimamente il dazio.
- 24'. Il diavolo non tenta Gesù sulla dimensione mondana, ma come Messia.
- 27'. Mt 27,42-43: le affermazioni sotto la croce. Domanda: "Gesù poteva salvare se stesso?". No, che non poteva.
- 32'. L'insinuazione del diavolo è far cogliere il comandamento di Dio in termini di gelosia di Dio, cioè l'uomo non può desiderare di essere come Dio; mentre l'uomo è creato ad immagine di Dio. Invece Gesù sulla croce sta dalla parte di Dio, non ha lasciato l'intimità col Padre (non ha subìto l'abbandono di Dio).
- 44'. Il buon ladrone quando chiede non domanda di essere liberato e non domandandolo ottiene. Fintantoché non pregheremo come lui il nostro cuore non troverà risposta.
- 46'. Dobbiamo provare a domandarci ad ogni confessione: per questa cosa che dazio pago? E così facendo scopriremo il peccato nascosto.

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LECTIO QUINTO GIORNO

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OMELIA del 16 novembre 2016
(S. Messa alla Porziuncola)

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17 NOVEMBRE 2016
MEDITAZIONI
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SESTO GIORNO (seconda parte)
- Lc 10,25-37, parabola del buon samaritano. Quando Gesù risponde alle domande è per suscitare la domanda giusta. La novità nella risposta di Gesù è che l'amore del prossimo è portato allo stesso piano dell'amore di Dio senza che si possano invertire. In nessun punto della Legge è scritto di "odiare il proprio nemico"; per poter eseguire il comandamento gli uomini hanno messo dei confini di consanguineità, ecc. ed è per questo che Gesù racconta la parabola che è narrata sulla falsariga di ciò che lui fa. E' lui lo straniero.
- 14'. Se si legge la parabola puntando il dito poi la parabola non parla; bisogna vedere le ragioni buone del sacerdote e del levita, perché noi ne abbiamo a bizzeffe di buone ragioni.
- 19'. L'albergatore è la Chiesa; Gesù è il buon samaritano; l'uomo soggetto al peccato è concepito (nei padri antichi) come colui che cade in mano ai briganti; noi spesso siamo i primi due che passano. Gesù dice: fate come me.
- 24'. Deut 30,10-14. "Questo comando... "; cosa vuol dire che la parola "è vicino a noi"? A) non è complicata, è accessibile; B) è adatta a noi, corrisponde al nostro cuore, lo fa vivere. Se i passaggi fossero: ascoltiamo la parola, la capiamo, la mettiamo in pratica, noi agiremmo perché abbiamo capito, non perché abbiamo fiducia in colui che ci ha parlato. Esempio delle mamme che dicono: "ascolta tua mamma". La compassione lavora esattamente sulla fiducia, la giustizia lavora sul diritto.
- 37'. La tecnica giapponese per aggiustare i vasi con la colatura d'oro. Così il vaso rotto è più prezioso del vaso integro. Lo stesso avviene con il perdono di Dio.
- 41'. I padri antichi dicevano: non cercate di voler bene ai vostri fratelli, invece non mancate di onore ad alcuno e l'amore non lo perderete mai. La fede è esprerssione di coraggio e di dignità.
- 14'. Se si legge la parabola puntando il dito poi la parabola non parla; bisogna vedere le ragioni buone del sacerdote e del levita, perché noi ne abbiamo a bizzeffe di buone ragioni.
- 19'. L'albergatore è la Chiesa; Gesù è il buon samaritano; l'uomo soggetto al peccato è concepito (nei padri antichi) come colui che cade in mano ai briganti; noi spesso siamo i primi due che passano. Gesù dice: fate come me.
- 24'. Deut 30,10-14. "Questo comando... "; cosa vuol dire che la parola "è vicino a noi"? A) non è complicata, è accessibile; B) è adatta a noi, corrisponde al nostro cuore, lo fa vivere. Se i passaggi fossero: ascoltiamo la parola, la capiamo, la mettiamo in pratica, noi agiremmo perché abbiamo capito, non perché abbiamo fiducia in colui che ci ha parlato. Esempio delle mamme che dicono: "ascolta tua mamma". La compassione lavora esattamente sulla fiducia, la giustizia lavora sul diritto.
- 37'. La tecnica giapponese per aggiustare i vasi con la colatura d'oro. Così il vaso rotto è più prezioso del vaso integro. Lo stesso avviene con il perdono di Dio.
- 41'. I padri antichi dicevano: non cercate di voler bene ai vostri fratelli, invece non mancate di onore ad alcuno e l'amore non lo perderete mai. La fede è esprerssione di coraggio e di dignità.

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LECTIO SESTO GIORNO

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OMELIA del 17 novembre 2016

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